*FOLLOWING THE RAINBOW* Magic videos * Music * Short Tales* Lyrics * Paintings and Other Wonders... by Mary Grace Ovedi and Her Guests...
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lunedì 21 dicembre 2015
domenica 20 dicembre 2015
Short Tale by Mary Grace Ovedi.
Original Images by REL Argonauti.
Artistic Christmas Crib by Master Mariano Pagliuca.
Original Images by REL Argonauti.
Artistic Christmas Crib by Master Mariano Pagliuca.
Carillon “Seventh Son” by Marc Jungermann.
Music “The Spirit of Christmas Past” by Enya
Music “The Spirit of Christmas Past” by Enya
...Non è magia questa?
Ne sono pregni gli oggetti. Li ho visti da anni e anni caricarsi e caricarsi di magica energia e diventare sempre più potenti.
E’ grazie a loro che io, e noi tutti privilegiati ospiti di questo incanto, possiamo vivere stanotte in questa magia e di questa magia
Ne sono pregni gli oggetti. Li ho visti da anni e anni caricarsi e caricarsi di magica energia e diventare sempre più potenti.
E’ grazie a loro che io, e noi tutti privilegiati ospiti di questo incanto, possiamo vivere stanotte in questa magia e di questa magia
martedì 8 dicembre 2015
*Natale a 'o paese mio..*(Lirica in Vernacolo Irpino)
...Giranno
pe' la casa, cantanno' 0 ritorniello:
ce
reréva puro' o Bambiniello!!!
Verènno
tant’amore e tanta fede…
azava' a
mano,
benericenno,
senza manco fasse verè...
video: youtube canale asorbi1
Lirica
del maestro Mariano Pagliuca
Recensione del video "Natale a
' o paese mio"
Una armonia di suoni e luci donano al testo un
omaggioso inchino innanzi ad un altro spazio-tempo pieno di ricordi di un tempo
che fu, memoria di un tempo in cui il sapore della vita era verace di
sentimenti.
Esso si contrappone a questa epoca di un
medioevo post tecnologico dove una smarrita umanità ha perso tutti i valori
fondamentali della vita, informatizzando la propria "anima", fonte e
sorgente di vita !L'armonia di questo video ci dona, ci dà.
I suoi autori meritano un inchino come
precedentemente menzionato.
PITER 2014
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lunedì 7 dicembre 2015
* La Notte di Natale *
Finalmente!
E’ tutto pronto.
Spengo le
luci, mi siedo sulla poltrona e resto nel buio a guardare il nostro
meraviglioso, caro, vecchio albero.
Ecco, ora
s’accendono gli angioletti, ora i lampioncini, ora i telefonini. Per ultima la
stella. Poi tutti insieme. E di nuovo gli angioletti, i lampioncini, la stella.
Nel grande
specchio del buffet si riflette il villaggio con le sue luci notturne e diurne.
E’ facile
fantasticare di fronte al luccichio dei fili argentati e allo splendore delle
luci colorate.
E’ facile
fantasticare di fronte ad un favolistico paesaggio in miniatura.
Oggetti e
personaggio, tutti, sembrano addormentati nel tempo: basta però rimpicciolirsi
e avvicinarsi al pastore perché il gregge cominci a muoversi, basta avvicinarsi
ai mercanti arabi perché ci mostrino i loro tappeti e comincino a
mercanteggiare. Basta avvicinarsi alla fattoria per sentire gli animali
razzolare, basta percorrere i sentieri per incontrare la bella giovinetta con
l’anfora o il pifferaio che s’avvia. Basta salire un po’ la montagna per vedere
la sorgente del fiume e le grotte e le caverne e da lontano, dal ponte,
arrivare i Magi sui cammelli.
E quello
che mi sorprende, ancora una volta, è di ritrovarmi qui, incantata, con un
vecchio bicchierino del “Cavallino Rosso” pieno di Porto tra le mani.
Sorseggio
il liquore, che scende caldo e mi rilassa.
Mi sento
finalmente calma, mi sento serena.
Saranno
queste luci, sarà quest’atmosfera! Saranno questi oggetti, questi personaggio,
questi nastri colorati, questi fili iridescenti, questi angioletti luminosi,
questa stella che si accende a intermittenza!
Sarà questa
magia che mi illanguidisce, che mi addolcisce.
Saranno
queste candele rosse a tortiglione, nelle cui fiamme, che si allungano e
tremano al passaggio d’invisibili presenze, scorgo forme ipnotizzanti e
trascinanti o forse i cavallini della giostrina che girando e tintinnando mi
catturano e trascinano in un mondo incantato, ovattato, iridescente.
In questa
notte magica, per me, per noi privilegiati ospiti di questo incanto, i varchi
dimensionali non esistono.
Si va e si
viene, dal sentiero di muschio e trucioli alla surriscaldata cucina, dal
fumante primo piatto
al laghetto
di carta stagnola col pescatore, dal minareto dorato al pezzo di torrone.
Uno spiffero
d’aria e quasi mi sembra di sentire la neve adagiarsi lieve sui capelli. Le
prime note di un carillon e già ipnotizzata seguo lo zampognaro vicino alla sua
grotta.
Non è magia
questa?
Ne sono
pregni gli oggetti. Li ho visti da anni e anni caricarsi e caricarsi di magica
energia e diventare sempre più potenti.
E’ grazie a
loro che io, e noi tutti privilegiati ospiti di questo incanto, possiamo vivere
stanotte in questa magia e di questa magia.
I paggi dei
candelabri di bronzo, luccicanti e agghindati a festa, hanno preso posto alle
estremità della tavola ovale.
Reggono
lunghe candele rosse a tortiglione, accese.
Finalmente!
E’ il segnale.
L’atmosfera
è densa di magia: si respira, si tocca, si assapora.
Sulla
tavola scintillano posate, bicchieri e bottiglie di cristallo.
Una
giostrina d’oro tintinna e gira veloce, veloce, alitata dalla fiamma.
Vini
pregiati, nei preziosi calici, tra le fiamme e le sfaccettature del cristallo,
divengono gioielli.
Fiamme che
ondeggiano e s’allungano al passaggio d’invisibili presenze, carezzano di luce
e ombra oggetti e persone presenti nella stanza.
E’ una
scena che conosco, ma ogni volta mi emoziona.
C’è calore.
C’è allegria. C’è stupore, meraviglia. C’è magia.
Tanti
pacchi, piccoli, grandi, enormi. Fiocchi, nastri colorati, coccarde, biglietti,
luccichii, intermittenze, luci blù, gialle, verdi.
Un
villaggio arabo con sentieri, alberi, casine, scale, ponticelli.
Le
dimensioni, lo sfondo, le prospettive, cambiano ogni anno nel villaggio.
Ma io
conosco tutti da tanto tempo. Pezzo per pezzo: alberi, casine, gallinelle,
mercanti, pastori, Magi, cammelli. Fanno parte della famiglia.
Conosco il
cespuglio, il lupo nella grotta, la lanterna sulla fattoria, il carretto del
fieno, la fontana nella roccia, l’angelo con le alette.
E conosco
queste persone che si affaccendano, che ridono, che si emozionano.
Dlin … dlin
dlin … I cavallini d’oro della giostrina girano, girano e si rincorrono tra il
luccichio delle stelle.
Canti
natalizi si fondono a risate, a misteriosi ammiccamenti, a continui aggiustamenti
della scenografia.
Ognuno ha
qualcosa da nascondere sotto l’albero. Persino i biglietti sui regali sono
stati accuratamente sigillati.
E’ tutto un
gioco. Tutto un’aspettativa. Tutto una sorpresa, tutto una gioia, tutto un
divertimento.
Io, che da
anni vi assisto, sorrido in silenzio e ne assaporo ogni istante.
Quando
tutto sarà pronto, ancora qualcuno si dilungherà per ritoccare qualcosa, per
scrivere un ultimo bigliettino, per sistemare l’ennesimo pacchettino.
Gli altri,
apparentemente contrariati, faranno la loro parte di commenti e di rimostranze,
ma ormai io so che è un rito, una tradizione e so anche che tutti, in cuor
loro, saranno ben felici di dilatare, di allungare, di far durare più a lungo
ogni istante, ogni momento di questa magica notte.
Dlin … dlin dlin … dlin dlin … I cavallini girano e vedono, nel loro
percorso, i piatti svuotarsi ed i calici cambiare colore, da pieni a vuoti, da
vuoti a pieni, da pieni a vuoti.
Le persone,
sedute alla tavola, si guardano intorno e gli sguardi accarezzano gli oggetti,
si poggiano su uno scintillio, si perdono dietro ad un personaggio, rincorrono
le luci a intermittenza del villaggio: ogni cosa, in quel paesaggio, cambia
aspetto nel blù intenso della notte, per poi tornare vivida e brillante in ogni
più piccolo particolare nella luce intensa del giorno che lentamente lascia il
posto al rosseggiare del tramonto, con le luci fioche dei lampioncini, delle
casine dai vetri colorati, della povera grotta … fino a che s’attenua per tramutarsi
di nuovo in notte, con le luci intense delle stelle, dei
fuochi accesi dei pastori, delle lanterne … per poi ricominciare il suo ipnotico
ciclo … l’alba, il giorno, il tramonto …
… E loro
pensano che sia tutto merito nostro.
Qualcuno si
alza, ma non spezza l’incanto … lo varca, tocca un fiocco, sistema un
pacchetto, fa scorrere l’acqua della fontana nella piazzetta del villaggio …
Le lunghe
candele a tortiglione, intanto, s’accorciano e la loro luce, nel buio, diventa
più raccolta, più inglobante.
Anche le
persone sembrano più vicine. Si guardano alla dorate luce delle candele e gli
occhi si ingrandiscono al sentir narrare antiche storie e aneddoti dimenticati.
S’immalinconiscono
nel rievocare ricordi di tempi passati. Brillano per l’ebbrezza del vino e
dell’allegria.
… E pensano
che sia tutto merito nostro.
Dlin … dlin
dlin … dlin dlin … I cavallini d’oro ancora girano, anche se le candele si sono
rimpicciolite. Ormai si muovono con l’alito del calore … e di calore ce ne è
tanto, tanto, tanto.
Il tempo si
dilata, sonnecchia e s’ingigantisce senza forma, senza spigoli, senza
limiti, comodo e rilassato tra una
portata e l’altra.
Durante la
cena ancora s’alternano riti e tradizioni.
Ecco che
alcuni di loro si alzano da tavola, lasciano la stanza e poi ritornano ridenti
ed ammiccanti. Quante volte li ho visti ed ho sorriso al loro tornar bambini …
e presentarsi felici con un Babbo Natale che suona sorridendo una campanella, o
con una statuetta OSCAR da consegnare al vincitore del miglior presepe dell’anno,
o con una meravigliosa “Natività” carillon che suona alle note di “Silent Night”,
o con un dolce scoppiettante di stelline luminose …
Oh! Che
sorpresa … ecco che bussa alla porta un “improvvisato postino” … che viene
personalmente a consegnare i biglietti di Natale ai legittimi destinatari … E
sono tutti emozionati, allegri, eccitati …
Il più
anziano s’appresta cerimonioso a ricevere la posta … lui leggerà i suoi
biglietti per primo e ad alta voce e per questo onore si sa occorre un
copricapo adeguato al ruolo … Lo scatolone del panettone, ormai vuoto, indossato
a mo’ di cappello e la lettura può iniziare …
Che
emozione!
Sono tanti
anni che vi assisto, ma ogni anno è come se fosse la prima volta.
Anche
questo fa parte della tradizione !!!
E loro
s’addolciscono, s’inteneriscono per un pensiero espresso in un biglietto, per
un dono o alla gioia mostrata dagli altri per un loro dono.
… E pensano
che sia tutto merito nostro.
Che noi,
con i nostri lustrini, con i nostri colori, con la nostra magia, dalla nostra
dimensione, creiamo tutto questo per loro.
Che solo
grazie al nostro tocco incantato si sentano più vulnerabili, più disponibili,
più vicini, più felici.
Non sanno,
o fanno finta di non sapere, che noi viviamo di luce riflessa.
Io più
degli altri. Mi presento: sono l’Angelo in alto, sul secondo ramo proprio sotto
la stella.
sabato 5 dicembre 2015
"Illusioni..."
giovedì 3 dicembre 2015
"Works in progress"...
Works in progress...
Original Paintings by Umberta Ruffini
MusicOriginal Paintings by Umberta Ruffini
- Have Yourself A Merry Little Christmas
(Rod Stewart)
- The Lion King - Instrumental - (Hans Zimmer)
- I Just Can't Wait To Be King
- Circle Of Life
- Can you feel the love tonight
(Elton John - Hans Zimmer)
"Sono i dettagli che rendono grande un’opera"
(Umberta Ruffini)®
(Umberta Ruffini)®
venerdì 20 novembre 2015
"Voyage" - Parte II -
REL Argonauti (Official Video) "Voyage" - Parte II -
(Pilot Cab - The Flight of the Voyager - Out of the Solar System)
Dialogues+Music by REL Argonauti
"Sound Recording & Mixing by
"REL" &"Gulliver Master"
Performed by REL Argonauti & Polymorphic
Lead Guitar by Robert N. Pagliuca
venerdì 13 novembre 2015
''La fine delle parole''
"La fine delle parole"
Lyrics by Mary Grace Ovedi
Music
~ La Soñadora ~
The Memory of Trees
by Enya
Lyrics by Mary Grace Ovedi
Music
~ La Soñadora ~
The Memory of Trees
by Enya
...Si smarriscono le parole
quando non trovano
appiglio
Tutto è uguale a tutto
nel silenzio.
domenica 8 novembre 2015
"Ci sono giorni" - Live -
"Ci sono giorni" - Live -
(The Unquiet Colours of the Sky)
Lyrics by
Mary Grace Ovedi
Music
"Pilgrimage II"
- Silk Road III -
by Kitaro
(The Unquiet Colours of the Sky)
Lyrics by
Mary Grace Ovedi
Music
"Pilgrimage II"
- Silk Road III -
by Kitaro
Voice by Mary Grace Ovedi
Ci sono giorni in cui è distante
un istante
il passo per l’altra dimensione.
un istante
il passo per l’altra dimensione.
mercoledì 4 novembre 2015
"Ci sono giorni"
"Ci sono giorni"
(The Unquiet Colours of the Sky)
Lyrics by
Mary Grace Ovedi
Music
"Pilgrimage II"
- Silk Road III -
by Kitaro
(The Unquiet Colours of the Sky)
Lyrics by
Mary Grace Ovedi
Music
"Pilgrimage II"
- Silk Road III -
by Kitaro
Potrei ancora illudermi
che brilla
l’amore
come una stella nel buio
e non brucia
ma illumina
come un faro presente nel nulla.
Se tu asciugassi le mie lacrime.
che brilla
l’amore
come una stella nel buio
e non brucia
ma illumina
come un faro presente nel nulla.
Se tu asciugassi le mie lacrime.
venerdì 30 ottobre 2015
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