
Affollata era la notte
di sogni.
Sfuggito al futuro di un’altra entità
aprii i miei occhi
ad un giorno non mio.
Sconosciuto, ignoto
privo di memoria e di ricordi,
come un maelstrom
mi vorticò intorno
e mi risucchiò
nella sua luce
alienante.
In quel mentre denso, intenso
ruotava indefinita la vita,
turbinava veloce.
Io
smarrita,
fuori posto, senza legami
e senza ricordi,
nulla di mio afferravo
nulla di mio raggiungevo
nulla di mio trattenevo.
Annullata nel vortice,
stremata
bramavo la calma piatta
al centro
nell’occhio del ciclone.
Lì, dove si consumava il giorno
e in una nuova notte
piena di sogni
si trasmutava.
Per un tempo infinito mi stremai
fino a che m’arresi docile al vortice.
Martire consenziente
d’un eterno giorno non mio.
