Verso sera
stanche, anche le parole
affievoliscono.
Fiamme che s’accorciano
smorzate dal buio
della notte che preme.
Braci che si chetano
e si consumano.
Verso sera,
stanchi, anche i passi
rallentano,
si trascinano, si fermano:
seguono nel cielo il volo
inquieto degli uccelli
che scompaiono chissà dove nel
nero della notte.
Verso sera
stanche, anche le foglie, come
il cuore
tremolano.
Accartocciate e silenziose
cadono.
Cicli di vite che si
esauriscono.
Ma non si può fermare a
consolare nessuno, la notte:
un nuovo giorno la rincorre.
Anche io, come la notte,
rincorsa
non mi posso consolare.
Sfugge dal mio corpo stanco
la mente
che, senza sosta,
irrequieta vaga
aggrappata alle ali degli
uccelli
che svaniscono chissà dove nel nero
della notte.