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venerdì 25 ottobre 2019

* Ci perdemmo in cima alla collina *


                                                                
Ci perdemmo in cima alla collina
senza neanche assaporare quell’aria pura.
Ci inoltrammo tra rami, alberi, fiori.
Tra piaceri e paure
tra noto e ignoto.
Senza fermarci mai
senza guardarci mai negli occhi
per rassicurarci, per confermarci,
per sorriderci.
Forti e sicuri di noi,
senza accorgerci che impercettibilmente il panorama
digradava.
E certo furono gli alberi scuri, quelli antichi, quelli fidati
che ti nascosero ai miei occhi
quel tanto da impedirmi di vedere
che non seguivi me
ma ricordi lontani, lamenti, malinconie,
Rimorsi inconfidati, stretti nel cuore.
La “Primeva Terra”
quella in cui affondasti i semi delle tue radici,
chiamava.
Con la voce di “Lei” chiamava.
Io, sorda
scesi la collina, ignara d’averti perso lì.
Io che credevo d’essere quella terra
ora so si essere solo il cielo
in sui estendi i tuoi rami
in cui generi le tue foglie
in cui protendi il tuo arbusto.
Lo spazio vacuo, infinito
che abbracci, che respiri
radicato alle tue radici.
E so che si muore recidendo le radici.
Di dolore.
                                                         

giovedì 10 ottobre 2019

* Regina senza scettro *

 

Regina

senza scettro e senza manto
arrivai a sedermi sul trono
accanto al Re di un Regno inesistente...

Del niente e del nulla
che si espandeva intorno a noi
entro confini nebbiosi ed evanescenti
fummo
Sovrani invisibili
in un tempo mai accaduto...

Eternamente
racchiusi,
per chissà quale arcano incanto,
tra le pagine di un libro...

In una favola
che mai nessuno lesse
e che mai nessuno scrisse...

           

domenica 29 settembre 2019

Prospettiva


Altro non è
che un puntino nero laggiù.

Eppure là corrono
spedite e obbligate
degli artisti le linee sottili …
verso la felicità

“Prospettiva”
la chiamano.

Proporzionalità in divenire…
Futuro.

Nera chimera
dove rincorsi
implodono
i sogni, i desideri
inghiottiti
dal buco nero
di una possibile irrealtà.

                                                          

giovedì 19 settembre 2019

Mary Grace Ovedi : * Mio bel gatto *


                         
Da lunghe e sottili nere fessure
attraverso i verdi fili d’erba mi osservi
e mi scruti.

Catturato
il mio sguardo
si perde nel tuo colore
e in quel verde
corro rinata
tra valli e prati infiniti.

Dal tuo maestoso socchiudere le palpebre
divina
si diffonde
la tua carezza lieve
che mi sfiora
mio bel gatto
come una piuma  
e mi acquieta il cuore.