Intorno a me
spazi infiniti di luce,
di tenebre, di abissi
d’ignoto.
Inquieta
vortico, sempre più velocemente, cercandoti.
E abbraccio l’aria, la terra,
e stringo il sole e le stelle
per avvicinarti a me:
tu sei così lontano
nel tempo, nello spazio.
E m’aggrappo agli immensi cerchi
che volteggiando come un angelo
disegnavi sulla pista di ghiaccio.
Al mio tocco
rimpiccioliscono sempre più.
S’avvicinano e t’avvicinano
e il calore che emana da te mi rincuora.
Una musica lieve,
un valzer ricamato,
bianco e merlato come un fiocco di neve,
suona, non so dove.
E lo scintillio dei cristalli tintinnanti sui di noi
magico e complice come il vischio
è l’ infinito
E il brivido fantasmagorico
adagiato sulle nostre labbra danzanti
l’eternità.
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