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sabato 17 settembre 2016

* Dune *

                                                              
Da onirici venti sferzati
immagini, sensazioni, ricordi
come grani di sabbia
s’inseguono, mulinellano
s’addossano,
d’attimo in attimo
mutando
lo sconfinato etereo paesaggio
ch’io mi illudo chiamare
sicurezza.

… dune i suoi seni
che si sovrappongono ai miei …
… solchi i vuoti incolmabili
di cose trascorse …

E dune e solchi
alterando cangianti
l’effimera
evanescente linea
mi disorientano, mi confondono.

L’orizzonte laggiù,
come miraggio nel deserto,
potrebbe anche essere
un inganno.

     
     


venerdì 16 settembre 2016

* Come un Castello *

 
Disegnò immagini, paesaggi, emozioni
il tempo.
Con esse, una sull’altra,
come carte da gioco,
mettemmo in ordine
ed innalzammo la vita.
Come un castello.
Sotto, segrete profonde, buie e remote,
sorgenti di passato,
pilastri su cui poggiammo
colonne, archi, mosaici, vetrate, saloni
da cui ci illudemmo, attraverso torrette svettanti
d’arrivare al cielo.
Mai furono abbastanza alte
perché il futuro appena sfiorato
sbreccia in passato
portando via i merli
diroccando le torri.
E quando per un soffio più forte
del vento
o un’onda più alta
del mare
o un grido più stridulo
d’un gabbiano
crolla il castello,
con esso precipita il tempo.
Passato, presente e futuro
si confondono.
Immagini, paesaggi  ed emozioni
si mescolano.
Come in un gioco si mescolano le carte.

Che ingannevole illusione
il tempo.
               
           

* Sei venuto a me *

Sei venuto a me
da remoti  sentieri
che nella rabbia
e nel dolore
dietro le mie spalle
ho lasciato inselvatichire.

Hai smosso fronde
hai fatto scricchiolare foglie
hai lasciato filtrare
la remota luce del sole.

Hai addolcito il mio cuore
con il dolce suono
del mio nome.

E come dono,
delicato, lieve,
mi hai scorto
degli occhi
l’intorpidito scintillio.



* Nell'ombra *

                                                                                   “Nell’ombra”

Ombre confusamente allegre
nella stagione dell’amore
ho visto nette
stagliarsi
al sole.

Ma ora
è inverno
ed il sole fatica
ad ombreggiare.

Nella notte
nell’ombra di luna piena
passi stanchi
senza eco
mi affiancano.
                                                           



* La Ragnatela *

Era una ragnatela
fitta, armoniosa
quella sui cui fili argentati,
stretti allacciati ai miei,
correvano le nostre parole

le nostre emozioni.

La struttura stessa della vita, pensavo,

ancorata negli abissi inviolabili.

Inespugnabile, pensavo.
Eppure quando fili affioranti
d’una tua remota e primordiale ragnatela
incagliati in reconditi anfratti
hanno vibrato del richiamo
ancestrale
d’istinto li hai riagganciati.

“Solo qualche filo” pensavi

per puntellare qua e là,

per mitigare gli errori del passato,
per dare un senso alle cose incompiute
per fissare le parole non dette.
Per tenere in piedi
L’Olimpo degli Dei.

Distratto, o troppo sicuro,
non hai più trattenuto
i fili argentati
che io ho continuato a mandarti.
Li hai lasciati cadere.

”Troppi” dicevi “e troppo sottili”.
“I fili sottili ingombrano, non servono a nulla”.

Non erano fili sottili.
Erano fili argentati e diamantati
di rugiada. Le mie lacrime.
Il mio dolore.

Ora corre tra noi
lo scheletro di una ragnatela.
Pochi vecchi fili puntellati
con al centro uno squarcio
dove incurante
sibila un vento gelido.

* Ci sono giorni *

                                                                    
Ci sono giorni in cui la paura
mi toglie la forza nelle ossa
nelle mani, nei pensieri.

Giorni in cui la tristezza
è dolorosa come la bassa marea
che scava e trascina via
quello che faticosamente si rimargina delle ferite.

Ci sono giorni in cui è distante
un istante
il passo per l’altra dimensione.

Giorni in cui non è possibile fermare
le lacrime. Sgorgano silenziose,
senza alcuna ragione. O forse per la rabbia,
per il dolore, la delusione.

Giorni in cui vorrei dormire e non sognare
o sognare solo di te
che ti chini ad asciugare le mie lacrime.
Forse mi potrei poi svegliare
più serena.
Potrei ancora credere di avere una méta
un riferimento.
Potrei ancora illudermi
che brilla
l’amore
come una stella nel buio
e non brucia
ma illumina
come un faro presente nel nulla.

Se tu asciugassi le mie lacrime.
  
                

* La Muraglia *


                                      
                       Costruirò una muraglia.

Passerà sul confine sinuoso,
frastagliato, irrequieto
delle emozioni.
Si intersecherà
tra l’amore e l’odio.
Torrette sorgeranno
sui picchi più alti a vedetta
dell’odio, del rancore.

Ciò che resterà fuori
inaridirà.

Dentro
immense distese di verde,
strascichi di fiori rosa
cristalline acque incantate,
cieli traboccanti di stelle.

Una fortezza
in cui barricarmi
per difendere l’amore.

Una corazza
per combattere.

                       
                  

* Disamore *


Disamore è quando
non intenerito
duro e refrattario
lo sguardo, le parole
il cuore
non t'incontrano.
 Disamore è quando
non intenerito
punge
il primo raggio del mattino
e non invita.
Disamore è quando
non intenerito
non desidera calore
il corpo 
dal tuo corpo.
 
Disamore è quando
non intenerita
fuggo
laddove il corpo
non può fuggire.